#GreatExpectations: Grandi Speranze e Grandi Aspettative – #StorMoms – Marzo 2016

Premessa: quello che state per leggere è un dialogo tra noi due sulle nostre “Great Expectations” che, in italiano, secondo vari studi critico-letterari, non è mai stato facile tradurre: Grandi Speranze o Grandi Aspettative? Dickens (l’autore del romanzo ndr) sapeva che usare quella parola fosse strategico, ne siamo certe 😉

Speriamo che vi diverta, vi dia degli spunti di riflessione e vi porti anche a conoscerci ancora meglio.

Marzo 2016: Great Expectations
Marzo 2016: Great Expectations (leggete a fine post per partecipare allo #stormoms!)

 

In blu: Emy
In nero: Lav

——

– Che poi dai Lavie noi lo sappiamo cosa ci aspettavamo no? Cosa pensavamo… tra noi due, io ero quella che voleva tre figli e tu nessuno; io ero quella che voleva sposarsi e tu no; ci siamo immaginate a vivere insieme, indipendenti e felici, a lavorare nel turismo, o come interpreti. Abbiamo studiato entrambe lingue, abbiamo percorso forse lo stesso “path” (ripetere la parola “percorso” faceva brutto ahahahahahah)

– Spesso i desideri, i progetti vanno a puttane

– Dai non essere negativa…magari solo cambiano rotta.

– Lo sarò sempre! Ahahah Che culo… appunto: Rotta. Rotta di culo

  ahahahahahah

– LAVINIA! dai che poi ci leggono e capiscono che siamo volgari

– Ahahahahahahah! Ah e vabbè mettiamo la censura

– No niente censura ahahahah

Comunque dai onestamente…io mi ero sempre immaginata mamma e donna indipendente allo stesso tempo…Il bipolarismo, proprio.e infatti…ahahahahah

– In fondo però ci sei riuscita

– In fondo si…Solo che però sai anche le paure e il dolore che ho dovuto affrontare.

  Quando ero incinta, noi due in libreria, ed io che ti raccontavo della mia paura più profonda che si è poi tramutata, una volta diventata mamma, in una paura    viva

Avevo grandi aspettative, ero convinta che sarei stata sempre all’altezza di tutto. E invece no…

– Ma questo fa parte del tuo carattere. Io invece ho sempre fatto tutto tipo automa. Non aspettative alte o chissà che (come mamma, dico)

– Sei stata brava. Altro che automa. Tu hai vissuto tutto con naturalezza nonostante le tue indecisioni dovute al fatto che le tue aspettative erano sempre state su te come donna che lavorava che come donna anche mamma

– Si ma naturalezza inconscia come spiegare

appunto

Nel senso che a parte le tragedie

– Ecco parla delle tragedie avanti

ahahahahah

– Quando ho scoperto di essere incinta (che già ne ho parlato)

  Davvero ho visto il castello crollare.
  Magari lo so è brutto da dire, da ammettere, ma per me che ho sempre detto no a matrimonio e figli

  Ti giuro altro che felicità.

  E dall’accettazione in poi
  È successo tutto normalmente, senza dirmi “sarò imbranata sarò brava sarò perfetta”
  Con normalità

E se non è questo bipolarismo… Ahahahahah

– Ma che, questa è sopravvivenza ahahahahah

E le tragedie erano dovute alle tue speranze per il futuro, a ciò che pensavi che avresti avuto e improvvisamente ti sembrava di perdere

io invece mi ero sempre immaginata che sarei stata amorevole, brava, senza panico, eccetera
E invece corcà…

– Io ci penso sempre tipo “Sliding doors”

E se invece…

– E se invece? cosa sarebbe successo secondo te?

– Magari sarei rimasta a Helsinki
(Chi me l’ha fatto fare a tornare in Italia!!) e ora forse dopo anni avrei cercato una stabilità diversa.

– Dai ma che avresti fatto a helsinki, a morire di freddo

– Io sarei morta di freddo ma sarei riuscita ad avverare una delle nostre aspirazioni massime. Ti ricordi quale?

 No non te lo ricordi.

Te lo dico io, ché le onde gravitazionali che hai nel cervello, quelle che ti cancellano la memoria dalla nascita, da quando sei mamma si sono triplicate e non permettono alla tua memoria a lungo termine di entrare in funzione… Quando eravamo iscritte all’università, eravamo al telefono e parlavamo di borse, scarpe, profumi, vestiti, insomma cose così, e tu hai detto “Lavinia, dobbiamo diventare ricche, non è possibile! Perché dobbiamo comprare troppe borse belle, scarpe, vestiti, cappotti, e se siamo povere non possiamo…!” ecco cosa hai detto. A Helsinki avrei potuto fare qualcosa di attinente alla laurea che ho preso, che ne so… magari non sarei stata a Helsinki ma da qualche altra parte. Sicuramente avrei speso tutti i miei soldi in libri, borse, scarpe e vestiti. E Concerti, e teatro. E invece no.

– Libri? seeeeee libri
borse scarpe e vestiti sicuro 😀 😀 😀
e teatro

e cinema!
a proposito di cinema: mitico Leo 😀

A parte la parentesi:
io pensavo sarei partita continuamente in giro per il mondo.
In realtà un po’ questa cosa di partire – italia ed europa- si è verificata abbastanza frequentemente finchè è stato possibile (leggi: mi hanno chiesto di farlo) anche facendo la mamma.
Solo che non sono diventata ricca!

Una cosa pensavo: che avrei voluto essere ricca, felice, con dei figli, con una persona accanto che mi amasse e che io amassi, con la mia famiglia vicina, e con una vita ricca di cose divertenti.
Ora…rileggendomi…forse ho avuto ciò che desideravo TRANNE la ricchezza, la famiglia vicina (intendendo anche le amicizie care) e non faccio chissà quante cose divertenti eheheheh Però le cose importanti ci sono, no?

Sai anche cosa? io pensavo che avrei vissuto a londra! lo desideravo dai 3 anni!

ora vivo a marsala…non è esattamente londra ahahahahah


-No, sicuramente no. Ma lo dicevamo: “andiamo a vivere a Londra!” quando perse nei nostri discorsi da “Sex and The City” cercavamo di trovare una strada tra un esame e una lezione! Ma… allora te li ricodi i nostri discorsi? Forse non è tutto perduto!

– No ahahahah io desideravo andare a viverci da mooooolto prima che tu esistessinella mia vita ahahahahahah

ecco sai una cosa? tra le mie speranze c’era quella di non rincoglionirmi così giovane…

– Ma sai che quando si diventa mamme, il fatto di essere più sbadate del solito ha una spiegazione scientifica? Il cervello mette in automatico, guidato dall’istinto materno, ordine tra le priorità di una neomamma il proprio figlio, mettendo quindi in secondo piano il resto. Cioè, se sei rincoglionita, non è l’Alzhaimer, è tuo figlio!

Comunque diciamo che l’obiettivo e la speranza che quello che ho sempre sperato per me, (… ti ricordi Erin?) con l’impegno e una buona dose di fortuna, è raggiungibile! Mettendo ordine nelle priorità,

– Eh Erin…E’ sempre stata una cosa tua (ora tutti ti chiederanno cosa sia, senza sapere che neanche io lo so…eheheheh)
Comunque io penso una cosa: sai quando davvero le aspettative e le speranze di ognuna di noi muoiono?
Quando smettiamo di crederci e di provarci.
Io non smetto di credere che potrò essere ancora (meglio) realizzata nella vita.
Certo, i percorsi cambiano e ti cambiano.
Cambiano anche le aspettative perchè cambiano le prospettive.
Ma la cosa importante è comprendere i cambiamenti e portare avanti con forza azioni e comportamenti per ottenere ciò che si desidera.
Ora, rispetto a quando avevo 16-17 anni, ho idee diverse per il mio futuro.
Mi è rimasta ancora insoluta la storia dell’università o del peso…ma hanno una priorità, come dicevi tu, diversa rispetto a prima
Adesso una delle mie speranze più grandi, a livello personale, è di star bene ed essere serena: nel mio lavoro, con mio figlio, con me stessa.

– Sai che c’è? Che quelle cose che non sono riuscita a fare io, vorrei riuscissero i miei figli. Non come una di quelle mamme tipo “Fai danza!” perché piace a me, ma una cosa più generale, senza pressioni di alcun tipo. Che ne so, quando ero piccola studiavo pianoforte, poi ho interrotto causa forza maggiore (mia madre!) ecco: mi piacerebbe che anche i miei figli volessero tanto fare una cosa, e sono sicura che io mi farei in quattro per loro. Ancora sono piccoli, io ti ripeto non metto pressione, aspetto che manifestino qualcosa. Per ora la passione di Oriana sono guardare video improponibili su Youtube e fare casino.

– si vabbè i video su YT sono una passione anche qua…ma di famiglia ahahahah

Comunque lav non ricordavo (e figurati!) avessi studiato pianoforte.
Come mai tua mamma non ha voluto più?

– Perché aspettava mio fratello e allora non aveva come fare(tempo, organizzazione…)

– E tu perchè a distanza di anni non ci riprovi?
Chi se ne frega dell’età…Sei giovIne!

– In effetti ci avevo pensato, seriamente tipo dieci anni fa, ma poi…la vita ha preso una piega diversa.

– Beh sai se dobbiamo parlare di speranze da mamme, io mi auguro che fede sappia coltivare le sue passioni in modo costruttivo e costante.
Che sia diverso da me, in questo.
Che non si stanchi subito, che non prenda a noia le cose, specie se lunghe e complicate.

Dici che avrei dovuto scrivere una lettera anche io al nulla cosmico (
vedi post tuo) per chiedere queste cose?

Ma secondo te vale anche per i desideri legati alla propria persona o solo per i figli che devono arrivare?

– Emy, ma che ne so! In effetti è forse normale sperare che il proprio figlio non prenda i difetti che non ci piacciono (sopratutto quelli del padre!), riporre speranze di qualcosa di meraviglioso per loro.

Mi sembra a volte di pensare più a loro che a me, per questo Marzo 2016 sarà il mese del riscoprire, ritrovare abitudini, cose, persone Mie. E ristabilire i punti chiave. Ritrovare le Grandi speranze giovanili, seminare per raccogliere.

– Io invece non voglio recuperare quelle giovanili ma sto recuperando quelle di adesso: di me adesso.
In questo anno di psicoterapia ho capito molte cose.
Ho capito per esempio che lasciarsi indietro non è una buona idea.
Ho capito che mettersi da parte a lungo andare fa solo danni.
Ecco perchè sto imparando piano piano (e non è facile sempre, giuro!) a prendermi i miei spazi, a prendermi i miei momenti, a fare le mie cose e…a farlo senza sensi di colpa; che è difficilissimo, credimi.

Se da piccola le mie speranze e i miei sogni erano legati a una realizzazione professionale, ai viaggi all’estero, al diventare un giorno madre;
se già quasi madre le mie aspettative erano legate all’essere una brava madre, al non perdere il mio lavoro con la gravidanza;
adesso spero di stare bene con me stessa e nella mia famiglia. Spero di avere sempre di più e sempre meglio, ma anche così sto bene (tranne per certe cose che vanno aggiustate 😉 ).
E basta aspettative: le aspettative son fatte per essere deluse; sono cose negative!
Le speranze invece sono positive!

– Scusa, quindi cosa vorresti dire, che se io riprendo le speranze giovanili sono diversamente matura? Ahahaha

– Si abbastanza ahahahah

– Comunque questo è quanto. Siamo amiche, siamo mamme e siamo donne. Le speranze cambiano a seconda degli anni, avvenimenti e priorità. Non sappiamo cosa sarebbe successo se fosse stato diverso, ma siamo qui: non possiamo fare altro che continuare a ballare!

– Ecco…anche da sola 😉 ma in compagnia è più bello!

Sai cosa penso di tutto questo discorso, alla fine? Che non conta quali siano state o quali siano le nostre speranze (o le orrende aspettative 😀 – orrende perchè destinate a scontrarsi con la realtà quasi sempre ).
Conta che non le perdiamo: qualunque esse siano e in qualsiasi direzione si orientino.
Che si tratti di noi come donne ed individui singoli, di noi come mamme, di noi come lavoratrici, di noi come compagne di qualcuno, di noi come figlie…non importa!
Basta non perderci di vista.

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Questo post partecipa al progetto di co-blogging STORMOMS

Le StorMoms del mese siamo noi e il tema è  “Great Expectations: Grandi Speranze e Grandi Aspettative”

Siamo tante, siamo blogger, ci trovate su facebook, e potete (anzi…dovete!) partecipare anche voi.
Basta scrivere il vostro post, seguendo il tema del mese.
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Hashtag del mese: #greatexpectations

Dunque allora, diamo inizio alle danze!

Emy & Lav

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